mercoledì 16 gennaio 2013

Quando non si è più.

Oggi ho avuto una di quelle notizie che ti sfasano la giornata, ti scombinano i progetti, ti modificano le priorità, ti cambiano l'umore, ti lasciano in un limbo ovattato e cupo.
Fuori nevica, neanche troppo bene, per terra è tutto bagnato dalla pioggia precedente e forse nemmeno si attaccherà questo bianco candore...e io che invece vorrei che diventasse un manto bianco infinito, le macchine smettessero di circolare, le persone chiuse in casa coi propri cari a bere tisane bollenti davanti al camino, leggendo un buon libro e preparando il pane... vorrei non dovere uscire oggi per andare al lavoro (anche se amo il mio lavoro, lo adoro), vorrei solo stare qui, a pensare e vaneggiare sui risvolti della vita, sui perchè accadono certe cose, sull'amore, l'amicizia, la solidarietà.
Sul perchè te ne sei andata.
Perchè così presto.
Perchè così.
Ma su questo non avrò risposta, anche se mi facessi milioni di domande.
Ci hai lasciato di botto, senza nemmeno darci la possibilità di dire o fare nulla, senza che nessuno di noi se lo aspettasse.
Ora non ci sei più.
Io ho un rapporto strano con la morte, lo ammetto, non mi spaventa in modo particolare, fa parte della vita, ed è una delle poche cose che accomuna tutti, ricchi e poveri, bianchi e neri, donne e uomini...ma riesce sempre a stupirmi.
La frase classica che mi viene in mente in queste circostanze è "con tutta la gente di merda che si meriterebbe di morire ora, perchè proprio tu?" e come negarlo... una ragazza fantastica... che amava gli animali e le persone, che si faceva in quattro per dare una mano a chiunque, sempre sorridente, e con gli occhi brillanti.
La risposta non c'e'. Ora dobbiamo vivere questo lutto (che brutta parola), cercando di rispettare i canoni delle credenze e usanze e burocrazie che impone il nostro paese e penso... che stronzata.
Sto qui a scrivere e non so nemmeno perchè...
Ti voglio bene è vero, ti meriti di essere ricordata, ti meriteresti molto di più di essere viva, però.
E mi vengono mille pensieri, le persone che ti vivevano ogni giorno accanto, come aiutarle? Io non ne sono capace, non so dire "condoglianze" è una parola che mi da il voltastomaco e poi...a che cazzo serve? Non è molto meglio un abbraccio? Non è molto meglio un "se hai bisogno sono qui" (purchè sincero...) non è molto meglio uno sguardo? Chi lo sa. 
Adesso dobbiamo attendere. Attendere che tu torni dalla tua amata Sicilia...
Dovevamo aspettarti lostesso... ma avremmo fatto una bellissima mangiata tutti insieme, al tuo ritorno, adesso, chissà.
La morte è incredibile come cambia le carte in tavola.
Pensavo di chiamare la S* questa mattina, quando mi sono svegliata ma dopo questa notizia ho deciso di non chiamarla più...
Preferisco il silenzio. 
Volevo fare un sacco di cose questa mattina, ma non ho voglia di fare nulla. Solo di scrivere.
Penso a quanto tempo perdo a stressarmi per delle stupidaggini e mi do dell'idiota da sola.
Penso a quanto mi fanno arrabbiare certi comportamenti nelle persone e mi dico "ma alla fine cazzo te ne frega?"
Penso alla guerra e a tutte le persone che muoiono per colpa di certi governatori e mi domando come si può continuare a pensare che la soluzione di un conflitto venga con chi "fa più vittime".
Penso alle famiglie delle persone che muoiono e mi si stringe il cuore.
Penso che alla fine, a te, come tutti quelli che sono morti, alla fine ti strarimba tutto quello che sto scrivendo, sia che ci sia vita dopo la morte, sia che sia tutto finito qui.
Penso che il dolore che si prova per la perdita di una persona dovrebbe essere proporzionale all'importanza della persona non per se stessi, ma per tutto quello che ha fatto per il mondo intero e in questo caso, il dolore è davvero enorme.
Penso che il dolore sia mero egoismo. Sto male perchè non potrò più vederti, perchè non potremmo più partecipare insieme alla Carovana dei Beduini On Tour, perchè tutto quello che non ti ho mai detto, avrei voluto dirtelo un secondo prima che tu decidessi di andartene.
Come si suol dire... è sempre troppo tardi.
Ma so già come funziona. Passeranno i giorni, le settimane, i mesi, gli anni, la mia vita, come quella di tutti gli altri, andrà avanti e continueremo a fare le nostre cose, ti penseremo sempre un pochino meno, e questo allevierà il dolore, che sarà sempre meno presente e sempre meno acuto.
Ricorderemo i momenti belli, il tuo sorriso, le buone cose che hai fatto e ognuno di noi a modo suo, ti terrà in un angolino del cuore, per sempre.
Ciao Paolì.

2 commenti:

  1. Carissima, ti abbraccio.
    Ti dico solo che quando è morta mia madre ho mal sopportato quelli che venivano per dirmi "condoglianze". Ho invece apprezzato tanto gli amici che mi hanno portata fuori casa con la scusa di andare a fare la spesa o chi è arrivato con un pezzo di focaccia o del sugo da mettere nel congelatore.
    Perché la bella mangiata non la fate lo stesso? A me piacerebbe che i miei amici mi ricordassero con un sorriso piuttosto che con le lacrime...

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    1. Grazie tante, anche io credo che siano meglio i sorrisi, a prescindere, tanto non ci si fa niente, quindi tanto vale evitare di stare peggio... dobbiamo sforzarci di riprendere subito in mano la nostra vita e andare avanti sorridendo!

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